Come organizzare il proprio archivio musicale di Tango

Musicalizzare una serata di Tango, come per tutte le cose, richiede un lavoro di preparazione che, in base alla quantità di incisioni in tuo possesso, ti occuperà ore di noioso lavoro di classificazione. E’ quindi importante decidere quali sono i criteri che intendi utilizzare con molta cura soprattutto perché ti aiuteranno poi nelle tue scelte.

L’obiettivo è quello di illustrare come ho impostato il mio archivio musicale, i tipi di files che utilizzo, alcune digitature/simboli che ho usato per  avere una visione immediata delle caratteristiche del brano e quali strumenti (software) utilizzo.

Quale formato di file utilizzare.

Questa è una scelta molto importante in quanto, anche se sono pochi gli organizzatori ed i ballerini che capiscono la differenza, determina la migliore riproduzione del pezzo con tutte le sfumature della musica e quindi una migliore qualità del suono ed una migliore esperienza di ascolto dei partecipanti.

Esistono diversi tipi di formati che possono essere utilizzati, ma sostanzialmente si ripartiscono in tre grandi famiglie: il Formato Senza Compressione o WAV, il formato Lossless ed il formato Lossy:

  • Senza compressione: WAV ed AIFF, riproduce con la massima qualità disponibile la registrazione. Di contro occupa molto spazio disco e presenta numerosi problemi nella gestione dei TAG che risultano molto importanti nella classificazione vera e propria del brano.
  • Lossless: FLAC ed ALAC, riproducono con la stessa qualità della sorgente da cui si ottiene la traccia (senza perdita di dati) in quanto utilizzano algoritmi che permettono la ricomposizione integrale del brano nel suo formato originale. Questi tipi di file sono considerati “ad alta risoluzione” perché risultano di qualità identica o addirittura migliore a quella garantita dal CD. Questa è stata la mia scelta in quanto permettono di risparmiare spazio sul disco e permettono un’ottima gestione dei TAG.
  • Lossy: MP3, MP4, AAC, WMA e OGG, questi sono i formati audio più comuni e reperibili e devono il loro successo al fatto che essendo di dimensione molto ridotta permettono di conservare molte più tracce e sono fruibili su qualunque dispositivo di riproduzione. Di contro, anche sulla base del tipo di codifica adottata, hanno una resa sonora di qualità più bassa rendendo impossibile ricostruire il formato originale del suono.

Nella decisione di quale tipo di formato devi utilizzare bisogna considerare alcune cose che potrebbero influire su tutto il lavoro che andrai a svolgere in seguito, quindi:

  • Tutte le incisioni che otterrai da supporti originali è consigliabile codificarle utilizzando il formato senza perdita di dati. Nello specifico il formato WAV codificando in modo appropriato il nome del file.
  • Tutte le incisioni ottenute da supporti originale e che intendi utilizzare per la tua attività consiglio di convertirle nel formato FLAC in quanto permette una migliore gestione dei TAG e quindi di poter scegliere in modo più semplice l’incisione da utilizzare durante la sessione di musicalizzazione e una qualità paritetica a quella del formato WAV.
  • Se stai usando files mp3, assicurati che il file mp3 sia stato codificato solo 1 volta da una sorgente lineare (CD, file Wav …) e che il bitrate sia di almeno 256 kb / s (per l’ ascolto), o migliore: 320 kb / s (per il DJing).

Per una maggiore informazione sui formati e sul tipo di codifica da adottare si rimanda alla tanta documentazione presente su Internet.

Cosa sono i TAG

TAG sono delle note, o annotazioni, che vengono aggiunte a certi file, in genere tracce audio, per meglio ritrovarli e gestirli successivamente. Per esempio, in una traccia audio il TAG può contenere nome della traccia, titolo dell’album, artista, anno, e anche un commento dell’utente.

Quando vorremo cercare la traccia, se il TAG è corretto sarà molto più facile ritrovarla (perché si potrà fare la ricerca per anno, per autore, per album, per commento, ecc.), ovviamente tramite appositi programmi per organizzare i file audio

Quali strumenti utilizzare per codificare le proprie tracce.

Praticamente tutti i lettori musicali presenti sul computer, chi con più limitazioni chi con meno, permettono di estrapolare/registrare le tracce da un CD codificandolo secondo le proprie necessità nel formato desiderato. Personalmente utilizzo EXACT AUDIO COPY, un software completamente free e sufficientemente personalizzabile ed adattabile alle mie personali esigenze.

Quali dati/TAG memorizzo in ciascuna registrazione?

I dati che ritengo essenziali e che utilizzo per determinare in modo uniforme il nome della traccia audio sono:

  • ARTISTA PRINCIPALE: solitamente l’orchestra (es. Carlos Di Sarli)
  • INTERPRETE : indico il nome del cantante (es. Jorge Ortiz) mentre se il brano è strumentale indico la dicitura “Instrumental”
  • TITOLO DEL BRANO
  • DATA DI INCISIONE: quando è stato registrato in formato americano (es. 1938-08-26)

Ovviamente si potrebbero aggiungere diversi altri campi (tipologia di ballo, compositore, autore, numero della traccia, etichetta, etc ….), ma considereremo che quelli sopra elencati sono i più utili per identificare una registrazione e organizzare una libreria mantenendo l’uniformità del dati e un lavoro ragionevole.

Meglio usare i TAG oppure i nomi dei file ?

L’uso dei TAG non è possibile se stai usando il formato WAV, quindi per i tuoi file originali dovrai necessariamente codificarli utilizzando il nome del file.

Se stai usando un altro formato come FLAC/mp3, allora è possibile memorizzare i dati nel file stesso (TAG) in modo di averli disponibili su qualunque lettore o software per DJing.

Consideriamo quindi che:

  • Se scegli il metodo dei TAG, fai attenzione al software del lettore / libreria che intendi utilizzare. Qualche di questi software, se non ben configurato, modifica i TAG automaticamente prendendoli da database su Internet e sostituendoli a quelli presenti nel file, vanificando in pochi secondi anni del tuo lavoro.
  • Se stai usando file WAV, fai attenzione in quanto queste informazioni verranno memorizzate solo nel software con cui codifichi il file e non nei file WAV stesso! Quindi quando trasferirai la tua musica su un altro PC o se dovrai sostituire il tuo laptop, probabilmente perderai tutto il tuo lavoro.

Ovviamente consiglio di combinare i due metodi aggiungendo e personalizzando altri campi TAG che pensi ti possano servire. Ad esempio io ho aggiunto dei campi come numero e data della fattura di acquisto del cd, una mia personale classificazione del livello di ballabilità della canzone e lo stile della canzone stessa.

Come strutturo il mio archivio?

Prima di tutto mi piace creare una cartella di “Tango DJing” da utilizzare nelle mie serate  e che conterrà esclusivamente la musica che utilizzo per le sessioni di DJing, separandola dalle cartelle in cui tengo tutti i brani di tango e non in  mio possesso e che utilizzo solo per l’ascolto, la classificazione  o la selezione di nuovi brani da inserire nella libreria di lavoro.

In questa cartella, creo diverse cartelle in cui inserisco separatamente le cortine ballabili (es. cumbia, boogie etc..), le cortine da utilizzare ed il Tango. Mi ritroverò quindi con tre cartelle fondamentali al cui interno avrò creato un ulteriore livello contenente le orqueste codificate. Ad esempio:

  • TANGO DJING
    • CORTINE
    • CORTINE BALLABILI
    • TANGO
      • Alfredo De Angelis
      • Anibal Troilo
      • Carlos Di Sarli

All’interno del livello 3 codifico ogni file nel seguente modo:

orchestra – cantante – titolo – Data registrazione

Ad esempio:

Anibal Troilo – Alberto Marino –   Las Penas – 1944-08-01

Un altro metodo adottabile, per chi utilizza i file WAV, potrebbe essere utile  quello di classificare il brano con il seguente formato:

Anno-mese-giorno registrazione – Orquesta – Cantante – Titolo – Genere.

Ad esempio:

1944-08-01 – Anibal Troilo – Alberto Marino –   Las Penas – TANGO

1943-05-03Anibal Troilo – Alberto Marino – Ropa Blanca – MILONGA

1942-09-01 – Anibal Troilo – Francisco Fiorentino – Pedacito De Cielo – VALS

                …

Ora che la libreria è perfettamente organizzata, sarà più semplice creare tandas omogenee ma fai attenzione a fare almeno 2 copie della tua cartella. Un hard disk esterno DA 50 € ti farà risparmiare mesi o anni di lavoro nel caso di guasto

Altro di utile …

Metodologia usata nella codifica dei TAG

Personalmente, per una migliore identificazione della canzone da scegliere, aggiungo nel titolo alcuni simboli che mi sono utili per determinare la traccia da eseguire. Nello specifico utilizzo i seguenti simboli:

✓                          la canzone è stata pulita/restaurata per un migliore ascolto

❔                          la traccia è ancora da valutare a livello di ballo/energia

✗                          la traccia, per me, non è adatta per essere ballata in Milonga

❤                         la traccia mi piace ed è ballabile sicuramente

🔨                       la traccia contiene dei disturbi di registrazione (fruscio etc…)

(1)(2)(3)              stesso titolo ma versione differente

 

Strumenti che utilizzo per la codifica delle tracce

Fondamentalmente utilizzo i seguenti software:

  • per la codifica dei file utilizzo EXACT AUDIO COPY, un software free reperibile su internet, in quanto mi permette di codificare i file WAV ottenendo da banche dati su internet dei dati essenziali per catalogare la musica.
  • Per una prima codifica dei TAG, in quanto seleziono il singolo CD appena rippato WAV, utilizzo MP3TAG che è un software gratuito, altamente personalizzabile nell’aggiunta di campi personalizzati (es: data di acquisto, stile, livello di ballo etc…)
  • Per la codifica finale e soprattutto per poter confrontare i nuovi files con quelli già presenti nel mio archivio, per intenderci quello globale del tango, e quindi per essere in grado di selezionare i brani utili utilizzo il lettore audio MUSICBEE in quanto, oltre ad essere personalizzabile e leggere tutti i formati di files è in grado di convertire i file nel formato che mi servirà per la libreria di lavoro (FLAC/Mp3 etc), di rinominarli, di copiarli in un’altra posizione del disco fisso e soprattutto di poterli passare sul mio lettore MP3 o telefonino per un eventuale ascolto successivo mentre sono in viaggio. Un altro vantaggio è la generazione di playlist di selezione automatiche che per esempio mi permette di generare tutti i Tanghi in cui l’orquesta era quella di Di Sarli che ritengo usabili o non ancora ascoltati e valutati e quindi di generare (in modo automatico) un file XML come quello generato da iTunes e che posso facilmente poi leggere o importare nel mio software di DJing (MIXXX)
  • Invece per l’ON AIR utilizzo MIXXX (con 3X) in quanto mi permetterà di estrapolare, oltre alle informazioni codificate manualmente nei punti precedenti, anche dei TAG che reputo importantissimi come i BPM (Battute per Minuto) e KEY, vale a dire la chiave armonica della canzone che mi permetterà di selezionare più rapidamente musiche omogenee e di decidere che tipo di tensione immettere sulla pista e mandare in esecuzione le tracce in modo automatico.

 

Andando oltre, utilizzo altri software per la pulizia dei brani. Per tagliare le musiche e per generare i file FLAC, in genere mi affido ad AUDACITY, mentre per la pulizia dei brani preferisco utilizzare software di alto livello quale è IZOTOPE RX.

(Gian Paolo Gualdoni)